lunedì 10 maggio 2010
Caduta di un grave
a = F/m = 1/60 m/s^2.
La velocità, nell'ipotesi di partenza da fermo, sarà :
v = a t = t/60 m/s (se t è in secondi).
Quindi la velocità cresce indefinitamente finché c'è la spinta costante.
Su questo principio si basa il motore a ioni usato per le esplorazioni nello spazio profondo e per il controllo di assetto e il mantenimento della posizione orbitale di satelliti già in orbita. Pensa che la spinta vale fra 0,02 e 0,25 N.
Quanto poi allo spazio percorso vale la legge : s = (1/2) a t^2
Quindi non ci sono limiti alla distanza percorribile finché la spinta (e quindi a ) si mantiene costante.
By stefano serreri, andrea ortu, davide puzza
Tre pianeti simili alla terra
I buchi neri
La Paura
La paura è una intensa emozione derivata dalla percezione di un pericolo, reale o supposto.
È una delle emozioni primarie, comune sia alla specie umana, sia a molte specie animali.
La paura è un'emozione dominata dall'istinto che ha come obiettivo la sopravvivenza del soggetto ad una situazione pericolosa; irrompe ogni qualvolta si presenti un possibile cimento per la propria incolumità, e di solito accompagna ed è accompagnata da un'accelerazione del battito cardiaco e delle principali funzioni fisiologiche difensive.
Principali controffensive alla paura possono essere:
-intensificazione delle funzioni fisiche e cognitive teoretiche con relativo innalzamento del livello -di accortezza
-difficoltà di applicazione intellettiva
-fuga
-protezione istintiva del proprio corpo ricerca di aiuto
-calo della temperatura corporea
-sudorazione
-aumento adrenalinico
La paura è talvolta causa di alcuni fenomeni di modifica comportamentale permanenti, identificati come sindromi ansiose: ciò accade quando la paura non è più scatenata dalla percezione di un reale pericolo, bensì dal timore che si possano verificare situazioni, apparentemente normalissime, ma che sono vissute dal soggetto con profondo disagio. In questo senso, la paura perde la sua funzione primaria, legata alla naturale conservazione della specie, e diventa invece l'espressione di uno stato mentale.
La paura di oggetti o contesti può essere appresa; negli animali questo effetto è stato studiato e prende il nome di paura condizionata, che dipende dai circuiti emozionali del cervello.
La paura ha differenti gradi di intensità a seconda del soggetto: persone che vivono intensi stati di paura hanno sovente atteggiamenti irrazionali e/o pericolosi. Può essere descritta con termini differenti a seconda del suo grado di intensità:
Terrore
Il terrore è un evidente stato di paura, durante il quale un individuo diventa confuso e viene attanagliato da un senso di elevato pericolo. Questo porta il soggetto a non riconoscere più il "giusto" e "l'errato", portandolo quindi a commettere azioni al di fuori di qualsiasi logica, ma dettate solo dall'istinto. Se esaminiamo il terrore umano e quello animale riscontriamo veramente poche differenze, l'unica differenza sta nel fatto che l'uomo può controllare questo suo stato di paura con ragionamenti logici, mentre l'animale si limita a seguire l'impulso e quindi tenta di difendersi fino alla fine, molto spesso senza riconoscere, nel caso di un animale domestico, neanche il padrone.
Spavento
È uno stato in cui l'individuo, nel momento in cui si presenta la paura, si paralizza per pochi secondi cercando di essere invulnerabile e di capire cos'è successo; di seguito si rilassa man mano che vede il pericolo scomparire.
Paranoia
Paranoia è un termine per descrivere una psicosi di paura, relativa alla percezione di essere perseguitati. Questa percezione spesso causa il cambiamento del comportamento naturale in modo radicale, dopo un po' di tempo il comportamento dei soggetti affetti può diventare estremamente compulsivo.
Panico
Il panico è la forma più grave di paura che tende l'individuo a prendere coscienza di essere a rischio di vita imminente . Può comportare perdita di coscienza, disorientamento, azioni incontrollate ed è accompagnata anche dai sintomi di terrore e paranoia. In caso di panico nell'animale, comporta aggressività.